Danijela Kulezic-Wilson, "The Musicality of Narrative Film", Palgrave Macmillan, New York, 2015
Abstract
La musicalità del cinema è un tema dibattuto fin dalle origini della settima arte. A livello ermeneutico-interpretativo, l’incontro tra i due media avviene essenzialmente sul terreno della metafora: il "musicale" fa sovente capolino nel linguaggio del cinema a vari livelli di produzione e ricezione, specialmente quando gli addetti ai lavori – siano essi registi, sound designer, compositori o critici – lo scelgono per descrivere le ragioni meno immediate di alcune opzioni espressive. La teoria audiovisiva non si è tirata indietro quando si è trattato di utilizzare in campo cinematografico nozioni esplicative di origine musicale: si va dal classico contrappunto audiovisivo di Sergej Éjzenštejn,ripreso e discusso in moltissime sedi, al “musicalismo” - termine spregiativo con cui Noël Burch stigmatizzò l’«insistenza nevrotica a rintracciare valori astratti, quasi musicali nel cinema mainstream» - all’analogia tra musica e cinema cui David Bordwell dedicò un saggio seminale, fino al più recente concetto di musical multimedia in Nicholas Cook, che rappresenta uno snodo metodologico influente sugli studi più recenti, compreso il volume qui in oggetto.