Teorie e pratiche d’avanguardia. Il "Lydian Chromatic Concept of Tonal Organization" e le espansioni modali nell’universo sonoro di Charles Mingus
Abstract
Charles Mingus (1922-1979) è una di quelle figure affascinanti del panorama jazzistico che sembrano offrire sempre nuovi spunti a seconda di come le si guardi. L’interesse che molti hanno manifestato nei confronti del suo lavoro si lega in particolare alla sua attività di compositore e ai numerosi elementi della sua musica che fanno apparire la dicitura “jazz” come un vestito un po’ stretto. Costantemente in bilico tra blues, swing, bebop e le numerose esplorazioni nell’ambito del modernismo o dell'avanguardia, in Mingus l’innovazione stilistica si fonde perfettamente con la volontà di rendere omaggio alla tradizione afroamericana. In questo senso il suo lavoro più ambizioso e rappresentativo è costituito da Epitaph, summa del percorso artistico ed esistenziale del suo autore.
Il discorso sarà incentrato sull’analisi del linguaggio armonico e melodico utilizzato da Mingus, per la quale si cercherà un appoggio nei principi esposti da George Russell nel suo Lydian Chromatic Concept of Tonal Organization sviluppato a partire dagli anni Cinquanta, un testo che diede un impulso fondamentale alla nascita di quel jazz modale celebrato, soprattutto attraverso i lavori di Miles Davis quali Milestones e Kind of Blue, come una delle maggiori conquiste della musica afro-americana. Si tratta del primo vero sistema teorico originale del jazz, fino a quel momento esclusivamente riferito ai principi tonali europei. Il merito del LCC è soprattutto quello di spostare l’attenzione dal “generale” (ciò che è l’interesse della tonalità) verso una visione “particolare” dei singoli oggetti sonori, concepiti come entità autonome all’interno del “tutto” musicale. Questo si riflette soprattutto nell’approccio all’improvvisazione, dove la linea melodica del solista e gli accordi della sezione ritmica sono differenti sviluppi sulla linea del tempo di una stesso oggetto musicale (quello che Russell chiama Chordmode). La scelta delle note avviene sulla base del loro particolare colore modale, in riferimento a una precisa scala.