Analisi e variazioni di tempo: la Polacca op. 53 di Chopin

Autori

  • Giorgio Sanguinetti

Abstract

L'aspetto più difficile e sfuggente dell'esecuzione musicale è forse quello della scelta del tempo e delle sue variazioni. Qual è il tempo giusto per una composizione, e come va stabilito? E poi, una volta deciso il tempo generale, questo va osservato strettamente o l'esecutore può concedersi accelerandi e rallentandi occasionali, o addirittura cambiare il tempo in una data parte della composizione, per poi riprendere successivamente il tempo principale? In cosa consiste il rubato, e dove questa pratica trova legittimità? È giustificato introdurre una variazione agogica anche dove il compositore non l'ha prescritta? Domande di questo genere si pongono continuamente agli esecutori, e le risposte ovviamente dipendono da una gran quantità di fattori, prima di tutto dal contesto storico e stilistico nel quale il pezzo è originato, e dalla conoscenza della prassi esecutiva relativa alla sua epoca e alla sua tradizione locale.

Pubblicato

2000-12-31

Come citare

Sanguinetti, G. (2000). Analisi e variazioni di tempo: la Polacca op. 53 di Chopin. Analitica. Rivista Online Di Studi Musicali, 1(2). Recuperato da https://lnx.gatm.it/analiticaojs/index.php/analitica/article/view/31

Fascicolo

Sezione

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