L'analisi musicale nel lavoro del musicologo

Autori

  • Mario Baroni

Abstract

Dieci anni fa, quando è stato fondato il GATM, la situazione dell'analisi musicale in Italia era molto diversa da quella di oggi. Basta un'occhiata agli Atti del convegno che si tenne a Reggio Emilia nel 1989 per rendersi conto delle differenze: ognuna delle comunicazioni di quel convegno sembra quasi avere un'idea propria dell'analisi; inoltre s’intravedono qua e là carenze d'informazione su ciò che si faceva all'estero; e infine risulta evidente lo stato di isolamento in cui l'analisi si trovava nei confronti di altre più tradizionali discipline musicologiche. Ma al tempo stesso si può dire che quell'iniziativa soddisfaceva aspettative ampiamente diffuse: lo si poté giudicare dalle risposte al "call for papers", e soprattutto dall'entusiasmo che c'era in sala durante i lavori. Oggi la situazione è diversa: l'analisi è più presente in conservatori e università, molte esperienze metodologiche importanti sono state parzialmente assimilate, la musicologia storica ha cominciato ad aprire gli occhi e gli orecchi, la ricerca straniera è meglio nota o per conoscenza diretta o attraverso le numerose traduzioni che sono state pubblicate. Ma il livello dell'entusiasmo non è più lo stesso. Qualcuno può intendere questo come un brutto segno, ma da un altro punto di vista il segno può essere anche considerato positivo: perlomeno si può dire che l'analisi non sia più vista come un oggetto misterioso o mitico.

Pubblicato

1998-01-01

Fascicolo

Sezione

Interventi - Discussioni