Analisi e cultura elettronica

Autori

  • Roberto Doati

Abstract

Da alcuni anni assistiamo in Italia ad una crescita del numero di analisi che si occupano di musica elettroacustica. Ciò è dovuto da un lato all’assestamento di modelli analitici messi a punto negli anni ‘70 e ‘80, dall’altro a una prova di analisi, nell’ambito dell’esame di diploma in Musica Elettronica, che induce i giovani a scoprire i benefici di una disciplina tutt’altro che fine a se stessa.

Infatti, come altri campi di indagine, anche la musica elettroacustica trae vantaggio dalla pratica analitica come strumento di lavoro non solo per lo storico, il musicologo, l’interprete, l’insegnante, ma anche per il compositore. La quasi totalità dei modelli di analisi oggi a disposizione ha origine dal lavoro di compositori che avevano bisogno di mettere a punto strumenti in grado di costruire una letteratura pertinente alla cultura elettronica, oppure di formalizzare il proprio modello compositivo che in alcuni casi, per il suo carattere di "universalità", è diventato punto di riferimento per l’analisi. Nel seguito, quindi, pur riferendomi alla mia attività di insegnante di Musica Elettronica, il beneficio degli obiettivi indicati è da intendersi esteso anche alla mia attività di compositore.

Pubblicato

1998-01-01

Fascicolo

Sezione

Interventi - Discussioni