«Ma il poeta bravo con la rima / degli scienziati in cielo arrivò prima». Il gesto vocale dei poeti estemporanei in ottava rima
Abstract
Questo articolo propone un’analisi dei profili melodici impiegati da due poeti estemporanei in ottava rima, Donato De Acutis e Marco Betti, nel corso di un contrasto registrato al Festival di canto a Braccio di Borbona (RI) nel settembre 2019.
Pur facendo tesoro dei metodi analitici proposti in ambito etnomusicologico, specialmente dell’idea di Maurizio Agamennone (2002) di definire una «grammatica musicale» della poesia estemporanea in ottava rima, si intende proporre un approccio analitico basato sull’ascolto della performance e non sulla trascrizione su pentagramma, volto ad osservare la grande varia- bilità degli stili individuali dei poeti, il mutare del «gesto vocale» (Berio [1967] 2013) dello stesso poeta nel corso di un intero contrasto e la profonda interazione tra espressività sonora ed espressività verbale. L’idea di fondo, infatti, è che le dinamiche musicali dell!improvvisazione poetica in ottava rima diventino veramente interessanti se si abbandona la volontà di definire una grammatica musicale che riveli gli strumenti acustici minimi comuni ai vari poeti, per esa- minare piuttosto il differenziarsi dell!intonazione melodica in funzione dei contenuti e in rela- zione, caso per caso, con la metrica, la distribuzione degli accenti verbali, il rapporto delle pause e dei respiri con le cesure del verso e i fenomeni di assimilazione vocalica (sinalefe, sineresi).